xpiazzagrande

COMITATO PER LA CONSERVAZIONE DI PIAZZA GRANDE

Assemblea Pubblica 22 ottobre

Lunedì 22 ottobre ore 21, presso l’Auditorium comunale in via Montetini, si terrà l’Assemblea pubblica per discutere il progetto di rifacimento di Piazza grande. Chi non potesse intervenire all’assemblea invii il suo commento su questo blog.

Scarica il volantino

Durante l’assemblea presenteremo il nostro documento

Documento 22 ottobre

36 comments

36 Comments so far

  1. admin ottobre 17th, 2007 16:14

    Partecipate tutti è una battaglia per la civilltà

  2. ezio ottobre 17th, 2007 20:47

    partecipiamo numerosi per la piazza, affinchè si mantenga com’è adesso.

  3. Guido Sarpero ottobre 17th, 2007 23:06

    Aderisco idealmente all’iniziativa, con l’augurio che abbia successo, per una battaglia di civiltà

    Guido Sarpero,
    Genova

  4. ezio ottobre 19th, 2007 11:42

    Non scrive nessuno ed allora lo faccio io,
    negli ultimi tempi il comitato si è preoccupato di capire se sia opportuno, in linea di principio, intervenire su di un bene come Piazza Grande.
    Il sottoscritto, è addivenuto ad una convinzione, e cioè che la Piazza non deve essere toccata se non per manutenerla.
    Credo che sia importante far capire a chi amministra un bene culturale dal valore inestimabile, come Piazza Grande, che a volte bisogna andare contro tendenza. Mi spiego meglio; negli anni scorsi abbiamo visto uniformare la pavimentazione dei centri storici di molte città, borghi e paesi della toscana, dell’umbria, compresa la città di Arezzo, che ora ha una pavimentazione del centro storico tutta uguale ed uniforme, fatta di pietre nuove. Uguale ed identica a quella di Assisi. Io credo che un atteggiamento che tenda ad invertire la rotta verso la conservazione, contro il rifacimento, sia sicuramente un atto di coraggio contro la standardizzazione dei centri storici e verso il mantenimento dell’identità del luogo in cui il bene si è formato.
    Preciso, perchè ci tengo, che il concetto di identità culturale non lo intendo come un concetto di proprietà – è comune dire “la nostra identità”, “la nostra cultura”, affermando il possesso di un qualche cosa che è comunque aleatorio e di difficile definizione – ma come un luogo disponibile, in cui chiunque è accolto.
    Piazza Grande, per me, è questo. Un luogo molto speciale, forse unico nel suo genere, che ha accolto nel tempo le diverse rappresentazioni dell’arte, dalla cultura e delle vicende accadute in quel luogo.
    Rifare quel luogo con qualcosa di nuovo, vorrebbe dire cancellarlo ed averlo perduto.
    Non vi ma di permetterlo, a chiunque lo voglia fare.

    Un saluto a tutti
    Ezio Zacchei

  5. Michela Mancini ottobre 19th, 2007 16:16

    Sono completamente d’accordo con il commento scritto da Ezio, e in particolare sono in sintonia con quel tono in cui si intrattiene una convesazione, uno scambio di idee, una divergenza d’opinione. Vorrei che l’amministrazione comunale di Arezzo rispondesse sullo stesso tono. Io, come socio del Comitato, non ho alcuna intenzione di polemizzare contro l’amministrazione, vorrei soltanto che trovassimo una soluzione nel rispetto e per la salvaguardia di un bene culturale come piazza grande,

  6. Paolo ottobre 19th, 2007 18:41

    Caro Ezio anch’io concordo con il tuo prolisso commento e mi associo da lontano a questa battaglia per la civiltà e la “manutenzione” di Piazza Grande.
    Salutatemi Xuzzo, AreXo e la Michela.

    Paolo, Madrid

  7. Marga ottobre 19th, 2007 19:03

    Cada vez en el mundo quedan menos plazas singulares porque las politicas horteras de los ayuntamientos las homogenizan y las convierten en lugares vulgares.¡Salvemos la Plaza Mayor de Arezzo!

    Marga, Madrid

  8. Paolo ottobre 19th, 2007 19:11

    Caro Ezio anch’io concordo con il tuo prolisso commento e mi associo da lontano a questa battaglia per la civiltà e la “manutenzione” di Piazza Grande.

    Salutatemi Xuzzo, AreXo e la Michela

    Paolo, Madrid

  9. domenico ottobre 21st, 2007 01:45

    figliuoli carissimi, che roba,nel progetto parlano di recupero al 30%,l’assessore nell’intervista alla Nazione dopo l’uscita del Comitato dice tra il 30 e il 50%.Stamani siamo stati convocati al Comune e ci hanno parlato del 60%.Sembra una faccenda di quotazioni in borsa e il titolo sale giorno per giorno da quando c’è il Comitato.
    Ma andate a vedere, ma quando mai, se fanno le cose per bene si recupera quasi tutto e non a caso un esperto ci parla di un minimo del 90%recuperabile. E poi questa fissa della subbiatura tutta così geometrica, a macchina, pesante.
    Ora è rientrata in ballo la Soprintendenza, sembra con stringenti indicazioni di recupero.
    Detto fra noi,chi si fida?Se non continuamo a rompere le balle secondo me non verrà fuori niente di buono.
    Complimenti comunque a tutto il mondo della “cultura” aretina, quella che fa i libri su arezzo, che si riempie la bocca con arezzo, con l’arte, l’architettura,la tradizione, con quel bluff per gonzi dell’aretinità.Tutti sguardo in alto e fischiettare, casomai s’offendesse qualcuno.
    Ragazzuoli, guardate il restauro davanti alla biblioteca,questa è ormai la cifra.
    Saluti costernati.
    Domenico

  10. ezio ottobre 21st, 2007 11:24

    E’ vero, è vero, i proprietari della cultura, i tenutari dell’aretinità……, bah!!!!!
    non si è visto nessuno, anzi tutti a defilarsi, da un’altra parte occupati a far finta di niente…. rassicurati dal loro sapere, tacciono indifferenti….
    Stendiamo un velo pietoso.
    Ezio

  11. mrak ottobre 21st, 2007 12:07

    Caro Comitato, siamo lieti che questo caso sollevi il più ampio problema degli interventi sul patrimonio culturale di questa città. Non mancano operatori e restauratori accorti che sono già intervenuti su alcuni esterni ed interni. C’è un conflitto nascente sull’immagine della città. Nel corso di questo si confrontano Quelli dei monumenti dimenticati nei depositi e Quelli dei neomonumenti ai rifiuti eretti nelle nuove rotonde. Forse una politica della cultura è una delle strade presenti e future anche per Arezzo. Auguri mr

  12. RAFFAELLO RAFFAELLI ottobre 21st, 2007 13:17

    Arezzo 21-10-07
    In linea di principio (poichè non sono un esperto di restauri o di rifacimenti vari) sono dell’ idea che il patrimonio storico debba essere preservato e non trasformato secondo i desiderata di un architetto o assessore del momento… La tradizione deve essere un valore da difendere e meglio una piazza con le sue pietre antiche che una piazza che si svilisca al livello di un semplice rifacimento, in pietra, conforme a tante altre città… Se non si capisce che così facendo si toglie l’ unicità e la caratteristica individuale ai nostri monumenti…. resta solo la protesta forte…Ma basterà? Se siamo di fronte all’ ignoranza…cari miei è difficile far intendere le cose…Auguri!

  13. Ambra ottobre 21st, 2007 17:34

    Non sono un’esperta in materia artistica, ma non credo sia necessario esserlo per concordare pienamente alla protesta. Non mi capacito di come si possa pensare ad una “modernizzazione” di una piazza così importante, il cui fascino è basato proprio sul fatto di non essere “regolare” e “standardizzata”. Apportare modifiche alla pavimentazione, significherebbe cambiare totalmente volto alla piazza e perdere una parte importante del nostro patrimonio artistico. Piazza Grande è un bene di tutti i cittadini aretini ed è giusto far sentire la nostra voce. Spero vivamente che l’assemblea riesca a fermare questo progetto e che, CHI DI DOVERE, nell’”ascoltare” tale protesta, si impegni nella conservazione e nel mantenimento della piazza così come l’abbiamo conosciuta ed amata.
    Ambra

  14. Giulia ottobre 21st, 2007 19:10

    Purtroppo il 22 non potro’ partecipare all’assemblea generale – vorrei tuttavia esprimere il mio sostegno per la causa, affinche la piazza si mantenga cosi com’e’.
    Auguri -

  15. Maria Giovanna ottobre 21st, 2007 21:36

    Pur non essendo la mia città natale, sono così affezionata ad Arezzo da sentirla anche un po’mia e pertanto ritengo giusto dover dare un mio parere sulla questione. Appoggio questa protesta e non condivido assolutamente il rifacimento di Piazza Grande; è una bellissima piazza nonostante l’usura della sua pavimentazione che la caratterizza e la rende unica. Mi dispiace non poter partecipare all’assemblea, ma vi sono ugualmente vicina.
    Maria Giovanna

  16. giacinto barberis ottobre 22nd, 2007 09:43

    Dal Piemonte, piu precisamente dall’Alto Monferrato mi associo alla vostra lotta . Sono certo che ce la farete.

  17. iuzzi ottobre 22nd, 2007 09:58

    sono d’accordo con giacinto nel sostenere la vostra iniziativa. in bocca al lupo

  18. Maria Giovanna ottobre 22nd, 2007 10:01

    Ma davvero gli aretini vogliono permettere il rifacimento di Piazza Grande??????
    Svegliatevi e fatevi sentire!!!!

  19. ziad ed enrica ottobre 22nd, 2007 10:11

    Giacinto ci ha parlato della vostra iniziativa ,idealmente partecipiamo anche noi . Tagliolo M.to (AL) 22.10.2007

  20. mauro gastaldo ottobre 22nd, 2007 10:39

    Anch’io sono venuto a conoscenza della vostra giusta iniziativa.Sono con voi. Molare (AL) 22.10.2007

  21. A.Cirinei ottobre 23rd, 2007 14:27

    Sull’Assemblea “X piazza Grande” di ieri sera.

    Quelli del Comune li abbiamo snidati, e in questo qualche penna se la sono bruciata. Per loro, che “costantemente operano” per certi risultati…, il progetto è buono e tende al massimo recupero possibile di lastre esistenti. Ha solo bisogno di essere interpretato, il progetto: tra le parole, non tutto ciò che è mela devesi intendere come tale, può anche essere o voler dire pera, quando non addirittura susina. Lo stesso valga per i numeri: ove scritto 1, non è detto, può anche essere o voler dire 5, quando non addirittura 10. Intanto Zambelli, però, su questo progetto ha vinto la gara, e a meno che non vi voglia aver partecipato per rimetterci, sulle “mele” e sui numeri “1” ha basato la propria offerta, al principale e ovvio scopo di guadagnare. Adesso c’è da snidare il “convitato di pietra”, quelli di palazzo delle statue, la Soprintendenza: i pareri, i permessi, ovviamente in linea con la legislazione vigente, nazionale ed europea, in materia di tutela di beni culturali, li hanno dati?, e in che modo?, grossi punti interrogativi. Per concludere, mi permetto di ricordare a quanti hanno pensato e dichiarato che l’importante è fare, indipendentemente dal come, e che a loro un lavoro tipo via Pescioni o Via Mazzini andrebbe bene, perché a differenza di prima “quando piove
    è più asciutto”… voglio ricordare che pure al naufrago passare dal salvagente alla zattera va bene, gli risulta più asciutto. Solo che Arezzo, in quanto città d’arte, o ritenuta tale, non può è non deve accontentarsi di zattere, per il suo centro storico, per la sua Piazza!

    Angiolo Cirinei

  22. A.Cirinei ottobre 23rd, 2007 14:38

    Le lastre di piazza Grande…

    …sono come qualche virgola in un romanzo!, un’amica, con ironico brio, forse dovuto al freddo improvviso, mi ha ieri l’altro esclamato in faccia. Lì per lì m’è sembrato un gratuito affermare, ma poi, ripensandoci, debbo riconoscere ci sia del vero. Anche al segno interpuntivo servito per la metafora, infatti, si assegna comunemente una piccola importanza; quando non si cerchi perfetta comprensibilità ed eventuale valorizzazione espressiva e stilistica. Ma siccome, trattando di piazza Grande, ritengo si abbia a che fare con un luogo d’interesse artistico elevato, penso che anche le lastre abbiano una non minima importanza; proprio come se si avesse a che fare con un testo letterariamente pregevole. Sia riconosciuto, dunque, alle lastre il loro giusto valore, così com’è giusto (e consigliabile) riconoscerlo alle virgole; per più d’un motivo. “Un giorno l’uomo perse la virgola. Allora cominciò ad avere paura delle frasi complesse e cominciò ad usare espressioni semplici, senza virgola. Ma a mano a mano che le sue frasi si semplificavano, si semplificavano anche i suoi pensieri. Un altro giorno, poi, perse il punto esclamativo e si mise a parlare a voce bassa, senza mai cambiare di tono. Non si sdegnava né si rallegrava di nulla. Viveva sempre senza esclamazioni. Dopo un certo tempo, perse il punto interrogativo e smise di fare domande. Nulla, proprio nulla lo interessava. Non gli importava né dell’universo, né del mondo, né di se stesso. Dopo qualche anno, perse uno dopo l’altro anche i due punti e rinunciò a spiegare agli altri il motivo del suo comportamento. Verso la fine della sua vita, non gli erano rimaste che le virgolette. Non aveva più un solo pensiero proprio. I pensieri li prendeva sempre dagli altri, con le virgolette. E quando arrivò al punto conclusivo, aveva da tempo dimenticato come pensare, come parlare.”

    (Erdal Oz, cit. in: “La Crusca per voi”, Foglio dell’Accademia della Crusca dedicato alle scuole e agli amatori della lingua, n. 34 – aprile 2007, Quesiti e Risposte, “Ancora sulla punteggiatura…” di Ornella Castellani Pollidori.)

  23. A.Cirinei ottobre 23rd, 2007 14:40

    Togliere le antiche pietre

    Togliere alla piazza Grande le pietre antiche della pavimentazione sarebbe come spianare la collina sulla quale, da venticinque secoli, poggia Arezzo. La città resterebbe priva del suo palcoscenico, dal quale ha interpretato e interpreta la sua storia, i monumentali edifici della piazza non godrebbero più della ribalta e il centro ideale della città, per l’occhio del cittadino e del visitatore, sarebbe confinato in un punto marginale della scena.
    E’ quel “selciato levigato e incolore” che permette alle “facciate gialle” di “immergersi nel lontano cielo azzurro” (*), senza di esse lo spettacolo s’interromperebbe; portando la nostra cultura, la nostra memoria, la nostra identità, dall’attuale periodo autunnale decisamente verso l’inverno…

    INVERNO

    Eppure continueranno: gli aerei
    a discutere col cielo
    e la fonte di piazza il solito
    senile borbottare
    verso i colombi a bagno.

    Continueranno di certo
    e probabilmente in un modo
    non tanto diverso da ora,
    anche quando tra passato e futuro
    simulacri di pietra e null’altro.

    ***

    (*) Walter Pater “Arezzo, l’arte e il paesaggio” 1872 ca. – in: “AREZZO Lo spirito del luogo 1800-1930” a cura di Attilio Brilli, Edimond, Città di Castello, 1997.

  24. domenico ottobre 23rd, 2007 23:44

    Dopo l’assemblea e la performance dell’assessore e del progettista,l’idea che mi sono fatto è questa:
    ci stanno prendendo in giro e giocano al gatto col topo. La cosa che mi fa più ridere è che sono arrivati a parlare, dopo aver detto col trascorrere dei giorni 30%, 30/50%,60%, al 65% per cento di pavimentazione recuperabile.
    Sono sfacciati nel dire che, come vogliamo noi,recupereranno il più possibile.
    Hanno già deciso di rifare nuova quantomeno Via Vasari, perchè gli è necessario per il passaggio di mezzi pesanti nella piazza, perchè non vogliono stare a rompersi le balle con una pavimentazione che andrebbe curata, manutenuta, monitorata;vogliono stare tanti anni tranquilli con una pavimentazione che regga quanto il cemento armato.Quindi non faranno un’esecuzione dei lavori adeguata al recupero quasi totale come possibile.
    Ci rimangono poche carte: i tentativi di dialogo con la Soprintendenza, l’invio di dossier dettagliati al Ministero e alla Soprintendenza regionale,sperando che blocchino tutto, come mi ha consigliato di fare un prof. universitario di restauro conservativo.
    Agli amici un appello a continuare ad impegnarsi e a tenere su la tensione, per non rendere vano il grandissimolavoro fatto.

  25. ezio ottobre 24th, 2007 21:48

    Non abbiamo ancora finito, qualche carta l’abbiamo e la giocheremo.
    Intanto, se devo fare un bilancio, a mio avviso l’assemblea è stata un successo, per la risposta data dalla città, che ha dimostrato la propria affezzione alla Piazza, ma soprattutto, per il risultato ottenuto dall’implacabile relazione del Presidente Xuzzo.
    Se si considera che all’assemblea erano presenti circa un centinaio di persone, e che abbiamo raccolto, alla fine della serata, un’ ottantana di adesioni al comitato, ciò significa che quanto è stato esposto è stato condiviso dalla maggior parte della platea.
    Mi preme sottolineare a tutti, che noi non abbiamo ancora finito il nostro impegno in questa iniziativa, nonostante il tempo oramai “tiranno”.
    Speriamo che alla fine, cioè il 5 novembre, si sia dimostrato soprattutto “galantuomo”.
    Saluti a tutti
    Ezio

    P.S. Un saluto particolare a Marga ed all’amico di Madrid.

  26. A.Cirinei ottobre 25th, 2007 14:58

    Ho l’impronta del Medioevo…

    - Ho l’impronta del Medioevo, ma Bernardo Rossellino e Vasari ci hanno messo del loro per farmi bella. Le usanze non tramontano mai, né i mutamenti m’inducono in tentazione, sono lieta di rimanere me stessa, tengo tranquillamente le belle case avite e sono paga di tutte le vecchie cose com’erano un tempo. Ogni muro serba lo splendore e la dignità del passato. La mia storia è scritta in quelle pietre, le costruzioni s’intarsiano con estrema naturalezza, senza discrepanze: un’oasi di armonia, che di notte dorme sonni tranquilli. Ma se il presente è indifferente e disattento, tuttavia mi tengo in vita meditando sul cumulo dei ricordi e delle tradizioni, c’è presenza in ogni trave che scricchiola, in ogni pietra che geme.

    Un sussurrato colloquio stabilito con la Piazza, prima di andare a dormire.

    - Allora non hai bisogno di progetti… di fare o disfare… ma solo di conservazione?!

    “Il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte nella sua consistenza fisica e nella duplice polarità estetico-storica, in vista della sua trasmissione al futuro.”
    (Cesare Brandi).

    Angiolo Cirinei

  27. domenico ottobre 26th, 2007 20:25

    UN’ IMPORTANTISSIMA NOTIZIA:
    IL PROF. MARCO DEZZI BARDESCHI HA ADERITO STAMANI AL COMITATO XPIAZZAGRANDE.
    Marco Dezzi Bardeschi, fiorentino,ingegnere con Giovanni Michelucci, architetto, ordinario di Restauro Architettonico presso la facoltà di architettura di Milano,docente di Laboratorio di Restauro presso l’Università di Parma,fondatore del Dipartimento per la Conservazione delle Risorse architettoniche e ambientali del Politecnico di Milano, Accademico delle Arti e del Disegno a Firenze,fondatore e redattore di riviste specialistiche, presidente nazionale di ICOMOS(International Council of Monuments and Sites) e naturalmente progettista e direttore di interventi di restauro.
    Il prof. Dezzi Bardeschi ha incontrato esponenti del comitato che gli ha fornito la documentazione sul progetto comunale e sulla nostra attività e ha dato la più ampia disponibilità a collaborare con noi per il raqggiungimento delle nostre finalità.
    Domenico

  28. A.Cirinei ottobre 26th, 2007 23:13

    “Quel “selciato levigato e incolore” che permette alle “facciate gialle” di “immergersi nel lontano cielo azzurro”…” (da Walter Pater “Arezzo, l’arte e il paesaggio” 1872 ca.) diventerà il nostro motto; col quale, in questo momento, credo giusto accogliere il professor Dezzi Bardeschi nel nostro Comitato.

  29. ezio novembre 3rd, 2007 12:42

    Bene, il blog è fermo da qualche giorno…. Facciamo ripartire….
    Mercoledì abbiamo ottenuto che i lavori di rifacimento della piazza, siano trasformanti in restauro conservativo. Il sovraintendente Martines ha accettato di applicare tutte le prescrizioni indicate nella “relazione Roviello” ed ha anche inserito il Professor Roviello come “Ispettore” per il controllo del cantiere, cioè una figura attiva che supervisioni i lavori soprattutto sulla valutazione dello stato delle pietre. Lunedì, pertanto, iniziano i lavori, che verranno fatti a piccoli lotti di circa 24 metri lineari, le pietre verranno tolte a mano, numerate e messe a dimora accanto al posto in cui sono state tolte per poter essere lavorate, quando necessita, in loco. Niente Subbiatura ma invece una Sabbiatura per incidere delicatamente la pelle della pietra serena. Non ci sarà materiale di risulta, ed anche le pietre frantumate, le sole da sostituire con nuove appositamente trattate, saranno rilavorate e riciclate per piccoli spazi.
    Quindi, la Piazza è salva e dunque grazie a tutti quelli, che sono molti, che hanno sostenuto il comitato e che ne fanno parte. Meno grazie, anzi niente grazie, a tutti quelli che, in questi giorni, hanno fatto finta di niente – Vedi i quartieri della giostra del saracino, esclusa porta crucifera soprattutto nella persona di un vero capitano quale è Maurizio Fazzuoli, che non si è mai tirato indietro quando c’è stato da battagliare tenendo sempre le posizioni del comitato in primo piano – vedi professionisti del settore – escluso uno, naturalmente donna, – o restauratori o personaggi della cultura cittadina.A tutti questi personaggi riporto cosa ha scritto un membro del comitato -perchè condivido : “Complimenti comunque a tutto il mondo della “cultura” aretina, quella che fa i libri su arezzo, che si riempie la bocca con arezzo, con l’arte, l’architettura,la tradizione, con quel bluff per gonzi dell’aretinità.Tutti sguardo in alto e fischiettare, casomai s’offendesse qualcuno.”

  30. admin novembre 3rd, 2007 18:10

    si,si, bravo Ezio e tutti voi del Comitato, con quel presidente che arrota tutte le erre e dice “Itallia” alla sabauda, che volete il restauro fatto bene qui e il restauro fatto bene là e ogni pietruzza al suo bravo posto.
    Ma non sapete quanti sacrifici deve fare il Comune per fare le cose per bene; e allora su, rispondete a questo indovinello se ne siete capaci: quanto ha da spendere il sindaco d’Arezzo al giorno per ogni cittadino,he? quanto ha da spendere??
    Un sindaco

  31. admin novembre 3rd, 2007 18:29

    Pietre vecchie e pietre nuove, che differenza c’è? sono tutte fossili e volete stare a sottilizzare se una ha un milione di anni e l’altra un milione e trenta anni?
    E poi, scusate, il lavoro va fatto bene e preciso,mica il rattoppo continuo che pretende il comitato: vorrei vedere come fareste il pavimento a casa vostra.
    E infine dico anche: in via Pescioni quando c’erano le pietre vecchie e pioveva era tutto una pozza, ora che son nove l’acqua va giù che è una bellezza.
    Ing. Buoncolleghi

  32. admin novembre 3rd, 2007 18:50

    ha ha ha..il Fazzuoli pensa a vincere sulle pietre, noi invece se vince le lance d’oro..ha..ha..ha..
    Tre capitani de tre quartieri de la giostra.

  33. admin novembre 3rd, 2007 19:00

    Sono senza parole per la grettezza degli ultimi tre commenti, ma una cosa la voglio dire: Chi lascia la pietra vecchia pe la nova, sa che cosa perde ma non sa che cosa trova.
    Avv. Nick Shoemaker

  34. admin novembre 3rd, 2007 19:04

    Dice:la pietra vecchia..la pietra vecchia…Andatece voi a portare tutte quelle tribune col TIR in Piazza, con le pietre che ve scricchiolano de sotto a le rote e se sbeccano e se rompono e poi tagliano anche le gomme che, un so se me spiego, costano mille neuri l’una. E poi ve ce vorrei a posteggiare co l’autosnodato, se ve viene voglia de prendere un caffè in Piazza, con tutti quei colonnini nel mezzo(un ce potrebbero mettere i birilli come in tutte le autostrade serie?).
    L’ultima volta c’ho rimesso la coppa de l’olio e n’ho rovesciato ‘na strisciata de dieci metri, saranno stati 30 litri e neanche ho chiesto i danni perchè so un signore.
    El problema è culturale, come se diceva el mese scorso quando in Piazza c’era il “vip car Mercedes”: qui se vole ridurre la Piazza a un museo.LA PIAZZA VA VISSUTA SECONDO L’ESIGENZE DE L’OMO MODERNO.
    Autotrasporti Beppe srl

  35. ezio novembre 5th, 2007 21:42

    ……un franco e venti, questo è quello che può spendere caro “un sindaco”… un franco e venti…..(due volte se no una non si è capito) non un franco di più ne uno di meno….Attento ai centesimi mi raccomando…
    Un cittadino

  36. A.Cirinei aprile 13th, 2008 08:57

    l’Istituzione Giostra del Saracino…

    mi auguro abbia preso consapevolezza dello status di piazza Grande. Anche per la rinnovata presa di posizione del Comitato “X piazza Grande” sul restauro alla pavimentazione dello storico spazio – posizione che condivido, se non altro come membro del Comitato stesso –, voglio con questo intervento esprimere appunto l’augurio che l’Istituzione Giostra del Saracino abbia già ripensato l’allestimento della Piazza in occasione della festa. Il Sindaco, che presiede questo consesso, avrà certamente spiegato che ai termini delle leggi che tutelano i beni culturali, necessariamente recepite o da recepire anche a livello locale, soprattutto alla luce dell’eseguendo restauro alla pavimentazione non sarà più possibile l’uso delle tribune che fino all’anno scorso sono state installate in piazza Grande per la Giostra. Tra gli altri motivi, credo tutti piuttosto evidenti tra persone di buon senso, specie se consapevoli per conto del mondo intero di ciò che rappresenta e che dovrà continuare a rappresentare un luogo come la Piazza, vi è il carico ponderale che tribune come quelle finora usate scaricano sulla pavimentazione, e la loro necessità – per motivi di sicurezza – di essere fissate al suolo tramite numerosi ancoraggi metallici infissi nella pavimentazione. Lo stesso dicasi, per la necessità di ancoraggio, delle transenne metalliche che separano il pubblico in piedi dalle comparse. Da tutto questo si sarà compreso come vi sia l’intenzione, mia e probabilmente anche di altre persone, di far valere nelle opportune sedi le ragioni di piazza Grande in quanto bene culturale, storico e demoetnoantropologico; contro eventuali azioni e/o omissioni che ne possano danneggiare o deteriorare l’integrità, particolare e complessiva.

    Angiolo Cirinei

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